Dopo lunga e tormentata gestazione, è stata finalmente pubblicata la direttiva sul lavoro tramite piattaforme digitali (direttiva UE 2024/2831 del 23 ottobre 2024). Superati i contrasti tra gli Stati, grazie anche ad una revisione al ribasso della c.d. presunzione legale di subordinazione, che avrebbe dovuto permettere un corretto inquadramento dei lavoratori “digitali” in tutti gli Stati membri. Di fatto però la versione finale dell’art. 5 lascia ampia discrezionalità ai legislatori nazionali, ammettendo per altro la prova contraria circa la natura “autonoma” del rapporto da parte del datore. Impatto assai più rilevante (anche nel nostro ordinamento) dovrebbero avere le disposizioni finalizzate a garantire la trasparenza dell’utilizzo e la gestione algoritmica, sia nei confronti del singolo lavoratore che delle rappresentanze sindacali.