La Cgil ha presentato un reclamo collettivo davanti al Comitato europeo dei diritti sociali di Strasburgo (Complaint No. 158/2017) per chiedere che il d.lgs. 23/15 (istitutivo del contratto a tutele crescenti) venga dichiarato in contrasto con gli standard internazionali in materia di tutela contro il licenziamento ingiustificato, dettati dall’art. 24 della Carta sociale europea.
La normativa del 2015, nel prevedere un’indennità rigidamente determinata in maniera automatica dalla legge in ragione dell’anzianità di servizio del lavoratore, non rispetterebbe infatti i principi di adeguatezza, effettività e dissuasività nei confronti del datore che dovrebbero caratterizzare il regime sanzionatorio del licenziamento in tutti gli ordinamenti degli Stati aderenti alla Carta. La decisione del Comitato (organismo non giurisdizionale) non è giuridicamente vincolante, ma potrebbe rilevare nel giudizio di costituzionalità sollevato davanti alla Corte costituzionale dal Tribunale di Roma lo scorso 26 luglio, che è incentrato proprio sul contrasto della normativa interna con le fonti internazionali ed in particolare con l’art.24 della Carta sociale